
Visualizzazione post con etichetta Comunicazioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Comunicazioni. Mostra tutti i post
martedì 23 settembre 2014
venerdì 4 luglio 2014
Luglio 2013 / luglio 2014, un anno di attività
Il comitato spontaneo di cittadini Dora Baltea che Respira ha compiuto un anno.
Uno dei primi post del nostro blog è proprio del 5 luglio 2013 e fa riferimento all’ incontro pubblico che abbiamo organizzato in piena emergenza pirogassificatore: Incontro pubblico 5 luglio 2013.
Arrivati a questo punto ci pare utile e doveroso fare un bilancio.
Doveroso nei confronti di quanti ci hanno sostenuto nelle nostre iniziative, e il riferimento va ai simpatizzanti e agli attivisti che si sono alternati a dare una mano per la raccolta firme e la sensibilizzazione, per l’ organizzazione dei seminari e delle manifestazioni, la raccolta dei dati e la diffusione dell’ informazione.
Utile perchè dopo un anno di attività molto intensa, che ci ha visti protagonisti assieme ad altri comitati ed associazioni sul fronte di contrasto civile al Pirogassificatore di Borgofranco, il bilancio di quello che è stato fatto non può che stimolare le riflessioni su quanto ci sia ancora da fare; in primis sul tema Piro anche alla luce degli sviluppi amministrativi di Borgofranco, e, più in generale, sul ruolo del Comitato in quanto collettore di partecipazione attiva per lo sviluppo sostenibile in termini di ambiente e di qualità della vita nel nostro territorio.
Il Pirogassificatore di Borgofranco e il nostro ruolo.
Il soggetto DBcR nasce nel giugno 2013 come comitato spontaneo che raccoglie cittadini, associazioni, amministrazioni e per un certo periodo anche movimenti politici;
le finalità del Comitato sono riassunte nel documento "le nostre linee guida" e riguardano il contrasto al pirogassificatore di Borgofranco e, più in generale, si identificano nel cercare di dare un futuro non impattante dal punto di vista ambientale all' area industriale ex Alcan.
L’ ultimo anno ci ha visto promotori di varie iniziative finalizzate da un lato all’ informazione e alla sensibilizzazione, fra queste la raccolta firme, il pieghevole informativo, e i seminari a tema come la serata dedicata al tema rifiuti e il seminario sulla bonifica del sito ex Alcan.
Sul versante politico abbiamo puntato a sostenere le amministrazioni sensibili ai temi ambientali, incoraggiando con le nostre proposte la collaborazione fra amministrazioni comunali. L’ effetto più eclatante di questa azione è la sottoscrizione di un protocollo di intesa fra comuni e la formulazione del piano strategico per lo sviluppo territoriale inviato alla Provincia come proposta alternativa rispetto all’ idea di sviluppo rappresentata dalla combustione dei rifiuti.
Le azioni intraprese hanno contribuito a sensibilizzare e informare l’ opinione pubblica.
I dubbi che buona parte della popolazione ha maturato nei confronti di un impianto di trattamento a caldo dei rifiuti nel cuore del nostro territorio sono serviti come deterrente e hanno frenato il processo che avrebbe portato l’ accensione dell’ impianto.
Ad ora l’ impianto (quello sperimentale “piccolo” in quanto il fratello grande da 16.000 tonnellate/anno è stato assoggettato a V.I.A) è stato completato e la sperimentazione potrebbe partire; pare però che il proponente non abbia intenzione di “intraprendere attività in un territorio ostile” e si appresti invece a “cercare una alternativa” .
In oltre, di non poco conto, c’è la netta posizione contraria anche alla fase sperimentale della nuova amministratzione di Borgofranco guidata da Livio Tola, che su tema Pirogassificatore ha avuto ragione della amministrazione uscente guidata da Francisca, a sua volta favorevole all’ impianto.
Nonostante lo scenario appaia meno critico della situazione che si profilava dodici mesi fa, l' azione del Comitato resta attiva sulle stesse linee guida che hanno caratterizzato le iniziative fino ad ora promosse; il contrasto al pirogassificatore e il destino virtuoso del sito ex Alcan resta la priorità.
Proprio per questo siamo convinti che il problema del piro, quello dei rifiuti, la bonifica del sito e la sua riconversione siano tematiche interconnesse e imprescindibili;
Prossime iniziative.
Le iniziative, sempre a carattere informativo/divulgativo e propositivo si concentreranno sui punti di cui sopra:
Progetto bonifica.
Se è abbastanza chiaro lo stato della bonifica nella zona ex Alcan/Novelis, sono invece lacunose le informazioni relative all’ area sud su cui per decenni hanno insistito ditte chimiche come Idroelettrica e Ravit. Sono in verifica ipotesi di progetti di bonifica da analizzare con ditte interessate, anche utilizzando tecniche alternative alla rimozione.
Progetto raccolta rifiuti e smaltimento.
Il progetto rifiuti parte da una considerzione: Torino sta sviluppando un piano che prevede la creazione di un ATO (ambito territoriale ottimale) che coincide a livello territoriale con i confini della Provincia di Torino. Secondo le previsioni nella nuova ATO andranno a fondersi i consorzi di raccolta rifiuti che fino ad ora hanno operato sul territorio provinciale (quello a cui facciamo riferimento noi è SCS con 57 comuni). Il risultato sarà un mega bacino di raccolta che difficilmente riuscirà a selezionare e premiare i soggetti virtuosi (i comuni che differenziano di più) a vantaggio della costante fornitura di “combustibile” per l’ inceneritore del Gerbido (Torino).
In estrema sintesi con questa soluzione la quantità di indiferenziato non diminuirà, e le tariffe saranno destinate a crescere per pagare il servizio di smaltimento dell’ inceneritore di Torino.
La soluzione è quella di creare ATO più piccole e virtuose in grado di aumentare la quantità di rifiuti differenziati e ridurre la quantità di indifferenziato da conferire in discarica, a questo si potrebbe aggiungere un sistema di smaltimento a freddo dell’ indifferenziato residuo e un sistema di trattamento della frazione umida. Il sito dell’ area ex Alcan a tal senso potrebbe essere una opportunità (v il mondo dei rifiuti).
il progetto è ampio e riguarda la sensibilizzazione dei cittadini che potrà essere efficace solo se ci sarà collaborazione fra i comuni gli enti sul territorio. Stiamo lavorando ad un seminario, previsto per settembre in cui verrà presentato un Piano Rifiuti alternativo a quello dell’ ATO Provinciale.
Progetto Gruppo di Acquisto Solidale con base Borgofranco.
Comunicazione di servizio: molti attivisti del Comitato DBcR che risiedono nella zona a nord di Borgofranco fanno parte del Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) di Ivrea (Ecoredia).
Si è pensato che visto il numero degli utenti e il supporto di Ecoredia, per ragioni di comodità sarebbe una buona idea poter avere un punto di distribuzione in zona Borgofranco o limitrofi. Per chi fosse interessato raccomandiamo di inviarci i riferimenti e un indirizzo mail, sarà nostra cura tenervi informati sugli sviluppi dell’ iniziativa. Entro luglio si terrà una riunione organizzativa.
Il Comitato DBcR
martedì 15 aprile 2014
Il convegno di sabato 29 Marzo - Sintesi degli interventi
Il convegno di sabato 29 marzo giunge dopo un anno di iniziative in cui l’opposizione al progetto del pirogassificatore è stata strettamente legata allo stato dell’area industriale di Borgofranco da un lato, e alla capacità delle amministrazioni di elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio che sappia dare anche un futuro ad un’area industriale oggi inutilizzata dall’altro.
Una conferma del fatto che il convegno affrontava una questione decisiva è venuta dalla presenza tra il pubblico di diversi sindaci, della proprietà dell’area industriale, della presidente del Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese.
Il presidente del Circolo Dora Baltea di Legambiente nel saluto ha ricordato come il convegno avesse al centro della discussione proprio questo complesso intreccio di questioni in un momento in cui la pressione dell' opinione pubblica è andata un po' scemando, come è normale che accada quando i temi diventano complessi e l’impianto sperimentale non è partito.
L’introduzione di Nevio Perna ha ripercorso la storia industriale del sito, evidenziando come i diversi progetti industriali degli ultimi anni fossero falliti e tutti comportavano un elevato rischio ambientale. Fatto che sta a significare che un’area semi-vuota e con la fama di sito inquinato è una fonte di problemi. Venendo poi alla questione della bonifica del sito ha ricordato che quella realizzata sull’area ex Alcan-Novelis ha riguardato solo una parte (circa 200.000 metri quadri) dei complessivi 600.000 metri quadri e non si conosce la condizione dell’area restante. Inoltre i ritrovamenti di ulteriori inquinanti a bonifica conclusa e la mancata indagine nella sponda fluviale dove è collocata una discarica utilizzata dalla Alcan, come richiesto dal Comune di Quassolo, porta a concludere che l’attività di bonifica del sito industriale è incompleta per estensione e per qualità dell’intervento e che bisognerebbe estendere l’analisi ad altre aree non considerate fino ad ora dal piano di bonifica. E’ ovvio che un approfondimento della questione bonifica comporta anche la capacità di rispondere alla domanda di quali potenziali attività potrebbero riguardare in futuro il sito.
Enrico Bosi del gruppo Riccoboni ( specializzata in bonifiche) ha illustrato le tecnologie di bonifica da loro utilizzate basate sulla riduzione del materiale da asportare operando localmente in modo tale da recuperare il massimo di materia riducendo le quantità da portare in discarica. Il fatto è che in Italia l’attività di bonifica è un settore economico che potrebbe svilupparsi ma che la difficoltà che da noi si incontra nel far pagare chi inquina, lo limita enormemente, come è stato evidenziato dal vice presidente di Legambiente Stefano Ciafani.
Roberto Cavallo, partendo dal concetto di Zero Rifiuti che è ripreso dall’inglese zero waste e che vuol dire “zero sprechi”, ha evidenziato come il futuro non è certamente quello di pirogassificare i rifiuti ma di realizzare un’economia circolare in cui gli scarti di una produzione possono essere materia prima per un’altra attività riducendo così i rifiuti e l’inquinamento ambientale. Si è soffermato sul fatto che le bonifiche oggi non devono limitarsi ad essere un intervento di "salvataggio" o "riparazione" di un danno, ma occasione di creazione di impresa e recupero materiali. Ha ricordato come ci sarebbe l’opportunità oggi in Piemonte di sviluppare diversi impianti orientati al recupero di materia anche dai rifiuti.
Sabrina Noro, sindaco di Settimo Vittone, ha richiamato i contenuti presenti nel protocollo sottoscritto da un gruppo di otto Comuni per elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio. Attualmente si è in fase di definizione di una metodologia operativa che sappia coinvolgere ed includere tutti i soggetti del territorio. A tale scopo ha rinnovato l’invito all’amministrazione di Borgofranco ad aderire all’intesa dei Comuni.
Molto interessante è stato l’intervento dell’assessore provinciale Ronco che ha messo in guardia le amministrazioni locali dal pericolo di accentramento che l’abolizione delle Province potrebbe comportare, ritenendo quindi doppiamente importante che processi di progettazione territoriale, come quelli avviati dagli otto Comuni, possano svilupparsi. Ovviamente ha precisato che la Provincia, o chi ne farà le veci in futuro, può intervenire sul tema delle bonifiche soltanto se vi sono segnalazioni di inquinamenti presenti, questione delicata perché chi segnala deve poi assumersi i costi della bonifica. Sulla questione del trattamento a caldo dei rifiuti ha sostenuto che questa tecnologia ha riguardato il passato e che ora dobbiamo guardare alle sfide del futuro che certamente portano alla necessità di investire sul miglioramento della raccolta differenziata e sul recupero di materia.
E’ interessante segnalare, degli interventi del pubblico, quello del Sindaco di Borgofranco Francisca che ha dato l’impressione di volersi smarcare dal destino del progetto del pirogassificatore, che, parole sue, “ritiene poco probabile che si realizzi”. Dichiarando inoltre che è disponibile ad aderire al protocollo degli otto Comuni a patto che si difenda la natura industriale del sito guardando al potenziale della “green economy”. Un termine che come è noto nasconde molte insidie.
Se il convegno ha avuto il merito di chiamare al confronto tutti i soggetti interessati su questioni importanti, ora viene la parte più difficile; rendere continuato, produttivo e aperto tale confronto.
Comitato Dora Baltea che Respira
martedì 18 marzo 2014
Giovedì 20 marzo - assemblea DBcR
E' convocata per giovedì 20 marzo alle 21 l' assemblea de comitato DoraBalteaCheRespira presso la sala consigliare della ex comunità montana di Settimo Vittone.
All' ordine del giorno:
Organizzazione logistica e operativa del convegno di Sabato 29:
La bonifica del sito - convegno
- Stampa e distribuzione della locandina, comunicazioni media
- Verifica disponibilità impianti
- Org. aperitivo conclusivo
Verifica delle firme per presentazione a fini referendari
Come sempre la partecipazione è incentivata e gradita!
All' ordine del giorno:
Organizzazione logistica e operativa del convegno di Sabato 29:
La bonifica del sito - convegno
- Stampa e distribuzione della locandina, comunicazioni media
- Verifica disponibilità impianti
- Org. aperitivo conclusivo
Verifica delle firme per presentazione a fini referendari
Come sempre la partecipazione è incentivata e gradita!
venerdì 7 marzo 2014
Lavori in corso
Facciamo il punto sull' attività in corso d' opera.
La fase sperimentale di pirolisi, il cui avvio sembrava imminente già a settembre dello scorso anno, pare aver subito un processo di arresto.
Gli addetti ai lavori giustificano l' allungamento dei tempi chiamando in causa il ritardo nella fornitura di alcuni particolari tecnici ad oggi non ancora disponibili; pare lo saranno verso i primi di giugno.
I cinici fanno notare che a giugno saranno chiari gli esiti delle consultazioni amministrative e che di conseguenza saranno promosse o meno dall'esito del voto le amministrazioni che hanno assunto una posizione in merito al problema sperimentazione.
Ad oggi la fotografia della situazione amministrativa dell' area è abbastanza netta:
da una parte troviamo un' alleanza di amministrazioni che hanno sottoscritto un
patto di sviluppo territoriale di chiara impronta contraria al trattamento a caldo dei rifiuti;
dall' altra il comune di Borgofranco, che assieme al comune satellite Quassolo non ha accettato di sottoscrivere le linee di indirizzo territoriale condivise dai comuni circostanti.
L' interesse di Borgofranco a che l' attività sperimentale prosegua senza intoppi si percepisce dall'atteggiamento prudente e attendista assunto dalla attuale Amministrazione, che pare non voler entrare nella questione in quanto non di propria competenza (...), delegando le scelte che riguardano la tipologia degli insediamenti produttivi che andranno ad insistere sul suo territorio alle mere opportunità immediate che il mercato offre, all' interesse dell' imprenditore di turno, affidando ciecamente la sicurezza dei cittadini agli enti preposti, senza entrare nel merito delle scelte programmatiche che porterebbero ad un utilizzo sostenibile delle nostre risorse comuni.
Ad ora l' attuale amministrazione di Borgofranco non ha ancora palesato di prendere in considerazione alternative all' impianto di pirogassificazione che passino attraverso la bonifica del sito o all' insediamento di attività meno impattanti.
Legata a queste premesse ecco l' attività che stiamo portando avanti nell' ultimo periodo:
1)- L' attività di raccolta firme sta per raggiungere l' obiettivo.
Grazie al manifesto, che abbiamo recentemente pubblicato e che ha dato un ulteriore impulso alla raccolta, siamo in grado di poter dire che il numero di sottoscrizioni ha quasi raggiunto il numero utile e sufficiente (un terzo degli aventi diritto) al fine poter eventualmente richiedere un referendum consultivo sul tema pirogassificatore, anche e soprattutto nel comune di Borgofranco.
2)- A gennaio abbiamo promosso il seminario tematico che ha preso il via con il primo incontro a tema dedicato al Mondo dei rifiuti.
Durante la serata è stata analizzata la problematica della gestione dei rifiuti nella provincia di Torino e sono emerse delle ipotesi operative che economizzerebbero lo smaltimento: Il mondo dei rifiuti - Soluzioni proposte.
Il secondo incontro a tema, che proporremo nel mese di marzo, tratterà come argomento principale il soggetto della bonifica.
Faremo il punto sullo stato attuale della bonifica dell' area, analizzeremo le nuove e relativamente economiche tecniche di bonifica, proporremo un piano operativo in termini economici e tecnici per la riqualificazione dell' area. A breve i dettagli.
Grazie per l' interesse!
Continua a seguirci e se vuoi partecipare alle nostre attività non esitare a contattarci.
Il Comitato
DBcR
La fase sperimentale di pirolisi, il cui avvio sembrava imminente già a settembre dello scorso anno, pare aver subito un processo di arresto.
Gli addetti ai lavori giustificano l' allungamento dei tempi chiamando in causa il ritardo nella fornitura di alcuni particolari tecnici ad oggi non ancora disponibili; pare lo saranno verso i primi di giugno.
I cinici fanno notare che a giugno saranno chiari gli esiti delle consultazioni amministrative e che di conseguenza saranno promosse o meno dall'esito del voto le amministrazioni che hanno assunto una posizione in merito al problema sperimentazione.
Ad oggi la fotografia della situazione amministrativa dell' area è abbastanza netta:
da una parte troviamo un' alleanza di amministrazioni che hanno sottoscritto un
patto di sviluppo territoriale di chiara impronta contraria al trattamento a caldo dei rifiuti;
dall' altra il comune di Borgofranco, che assieme al comune satellite Quassolo non ha accettato di sottoscrivere le linee di indirizzo territoriale condivise dai comuni circostanti.
L' interesse di Borgofranco a che l' attività sperimentale prosegua senza intoppi si percepisce dall'atteggiamento prudente e attendista assunto dalla attuale Amministrazione, che pare non voler entrare nella questione in quanto non di propria competenza (...), delegando le scelte che riguardano la tipologia degli insediamenti produttivi che andranno ad insistere sul suo territorio alle mere opportunità immediate che il mercato offre, all' interesse dell' imprenditore di turno, affidando ciecamente la sicurezza dei cittadini agli enti preposti, senza entrare nel merito delle scelte programmatiche che porterebbero ad un utilizzo sostenibile delle nostre risorse comuni.
Ad ora l' attuale amministrazione di Borgofranco non ha ancora palesato di prendere in considerazione alternative all' impianto di pirogassificazione che passino attraverso la bonifica del sito o all' insediamento di attività meno impattanti.
Legata a queste premesse ecco l' attività che stiamo portando avanti nell' ultimo periodo:
1)- L' attività di raccolta firme sta per raggiungere l' obiettivo.
Grazie al manifesto, che abbiamo recentemente pubblicato e che ha dato un ulteriore impulso alla raccolta, siamo in grado di poter dire che il numero di sottoscrizioni ha quasi raggiunto il numero utile e sufficiente (un terzo degli aventi diritto) al fine poter eventualmente richiedere un referendum consultivo sul tema pirogassificatore, anche e soprattutto nel comune di Borgofranco.
2)- A gennaio abbiamo promosso il seminario tematico che ha preso il via con il primo incontro a tema dedicato al Mondo dei rifiuti.
Durante la serata è stata analizzata la problematica della gestione dei rifiuti nella provincia di Torino e sono emerse delle ipotesi operative che economizzerebbero lo smaltimento: Il mondo dei rifiuti - Soluzioni proposte.
Il secondo incontro a tema, che proporremo nel mese di marzo, tratterà come argomento principale il soggetto della bonifica.
Faremo il punto sullo stato attuale della bonifica dell' area, analizzeremo le nuove e relativamente economiche tecniche di bonifica, proporremo un piano operativo in termini economici e tecnici per la riqualificazione dell' area. A breve i dettagli.
Grazie per l' interesse!
Continua a seguirci e se vuoi partecipare alle nostre attività non esitare a contattarci.
Il Comitato
DBcR
mercoledì 29 gennaio 2014
IL MONDO DEI RIFIUTI - commento della serata
Proponiamo una sintesi di quanto emerso durante la serata dedicata al seminario informativo:
"IL MONDO DEI RIFIUTI".
promosso dal Comitato Dora Baltea che Respira e dal Circolo Dora Baltea di Legambiente
La vicenda del pirogassificatore di Borgofranco ha riproposto all’interesse dei cittadini il tema della gestione dei rifiuti che produciamo. Si tratta di un tema complesso e spesso poco conosciuto.
Come è organizzato il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel nostro territorio?
Quanti rifiuti produciamo?
Quanti ne ricicliamo?
Quali sono gli impianti di trattamento a freddo dei rifiuti?
I relatori che hanno cercato di rispondere a queste domande erano:
Valter Campaner del CARP, Gian Piero Godio di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Ferdinando Giuliano della Società Canavesana Servizi, Nevio Perna del Comitato DBcR.
Le relazioni oltre a fornire dati puntuali sulla produzione e riciclo dei rifiuti hanno concordato su di un punto cruciale:
la raccolta differenziata sia a livello della Provincia di Torino (50,03%), sia a livello Eporediese (64,5%) è da anni sostanzialmente ferma se non in leggero arretramento.
Il rischio evidenziato è che l’entrata in funzione dell’inceneritore del Gerbido che da solo è in grado di assorbire la metà dei rifiuti della provincia di Torino (1.043.000 tonnellate nel 2012) costituisca un vincolo strutturale al raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata previsti dalla legge 152 del 2006: il 65% che doveva essere raggiunto alla fine del 2012.
Ciò che rende ancora più complessa la situazione è il cambiamento che avverrà negli organi di governo della gestione dei rifiuti:
i consorzi chiuderanno a marzo e le Province non si sa che fine faranno.
i consorzi chiuderanno a marzo e le Province non si sa che fine faranno.
In questo vuoto l’iniziativa di Torino di avviare l’aggregazione in un’unica società delle società di raccolta rifiuti locali sembra un percorso di annessione e di sottomissione alle necessità del mega impianto del Gerbido.
Come ha evidenziato Ferdinando Giuliano:
i territori fuori dall’area metropolitana hanno sostanzialmente raggiunto l’obiettivo previsto dalla legge ma non riescono ad andare oltre. Tale situazione di stallo non è sostenibile perché produrrebbe una crescita dei costi dei servizi di raccolta e smaltimento.
![]() |
Ferdinando Giuliano - SCS |
![]() |
Perna - Legambiente - DBcR |
avviare nel territorio un confronto con le amministrazioni su un modello di gestione dei rifiuti basato sul miglioramento della raccolta
differenziata (porta a porta e tariffazione puntuale che lega il costo dei cittadini ai rifiuti prodotti) e sullo sviluppo di impianti di trattamento a freddo dei rifiuti (organico e indifferenziato) che aumenti il recupero di materia e diminuisca il costo di smaltimento in discarica.
I costi attualmente vanno dalle 150 € a tonnellata per il conferimento in discarica dell’indifferenziato ai 100 € a tonnellata per l’organico agli impianti di compostaggio.
differenziata (porta a porta e tariffazione puntuale che lega il costo dei cittadini ai rifiuti prodotti) e sullo sviluppo di impianti di trattamento a freddo dei rifiuti (organico e indifferenziato) che aumenti il recupero di materia e diminuisca il costo di smaltimento in discarica.
I costi attualmente vanno dalle 150 € a tonnellata per il conferimento in discarica dell’indifferenziato ai 100 € a tonnellata per l’organico agli impianti di compostaggio.
Due conti per rendere l’idea:
I 57 comuni serviti dalla SCS producono circa 14.000 tonnellate anno di indifferenziato che generano un costo di smaltimento in discarica di 2.100.000 €, mentre le circa 6.000 tonnellate di organico generano un costo di 600.000 €.
I 57 comuni serviti dalla SCS producono circa 14.000 tonnellate anno di indifferenziato che generano un costo di smaltimento in discarica di 2.100.000 €, mentre le circa 6.000 tonnellate di organico generano un costo di 600.000 €.
Perché non pensare ad un trattamento nel territorio della raccolta trasformando i rifiuti in risorse?
Sia gli impianti di selezione dell’indifferenziato che di digestione anaerobia della materia organica, come ha evidenziato Godio, sono impianti ampiamente presenti sia in Italia che in Europa.
Non è mancata la sottolineatura negli interventi che:
tale impiantistica a supporto di una buona raccolta differenziata per aumentare il recupero di materia è una risposta precisa ed alternativa all’impianto di pirogassificazione di Borgofranco.
tale impiantistica a supporto di una buona raccolta differenziata per aumentare il recupero di materia è una risposta precisa ed alternativa all’impianto di pirogassificazione di Borgofranco.
venerdì 17 gennaio 2014
Incontro in-FORMATIVO - Mercoledì 22 gennaio -
Pubblichiamo il volantino della serata a tema:
IL MONDO DEI DEI RIFIUTI
L' incontro è organizzato per mercoledì 22 gennaio ore 21 presso la sala dell' ex Comunità montana di Settimo Vittone.
Interverranno:
Valter Campaner, Rete rifiuti 0 CARP
Giampiero Godio, Legambiente Piemonte e VdA
Ferdinando Giuliano, Società Canavesana Servizi
Nevio Perna, Legambiente, DBcR
L' incontro è il primo di un seminario dedicato, che cercherà di introdurre e sviluppare le tematiche del trattamento dei rifiuti nel nostro territorio, nell' ottica di una gestione che vada al di la' del trattamento a caldo legato all' incenerimento.
Scarica il volantino in formato pdf : Serata in-Formativa
IL MONDO DEI DEI RIFIUTI
dalla problematica sollevata dal pirogassificatore di Borgofranco
Interverranno:
Valter Campaner, Rete rifiuti 0 CARP
Giampiero Godio, Legambiente Piemonte e VdA
Ferdinando Giuliano, Società Canavesana Servizi
Nevio Perna, Legambiente, DBcR
L' incontro è il primo di un seminario dedicato, che cercherà di introdurre e sviluppare le tematiche del trattamento dei rifiuti nel nostro territorio, nell' ottica di una gestione che vada al di la' del trattamento a caldo legato all' incenerimento.
Scarica il volantino in formato pdf : Serata in-Formativa
giovedì 12 dicembre 2013
LA BONIFICA DEL SITO - comunicato stampa
Pubblichiamo il comunicato stampa che abbiamo inviato alle amministrazioni e relativo al lavoro di indagine sullo stato della bonifica del sito ex Alcan che abbiamo intrapreso presso l' ARPA di Torino.
Sulla sulla base dei dati ottenuti ci sentiamo di esprimere alcune considerazioni in merito all' attività di contrasto al Pirogassificatore.
Sulla sulla base dei dati ottenuti ci sentiamo di esprimere alcune considerazioni in merito all' attività di contrasto al Pirogassificatore.
Comunicato stampa.
Il Comitato Dora Baltea che respira (http://dorabalteacherespira.blogspot.it/)
ha svolto un approfondimento sull’area industriale di Borgofranco per cercare
di chiarire l’entità della bonifica svolta nel 2009 e lo stato attuale
dell’area.
Riteniamo che fosse necessario tale approfondimento a causa della
confusione presente, non solo tra i cittadini ma anche nelle amministrazioni
del territorio, sulla condizione di un’area industriale che è oggi largamente
inutilizzata ma la cui storia produttiva ci ha lasciato dei segni pesanti.
La discussione sullo stato e sul futuro dell’area
industriale è, secondo noi, legata alla battaglia contro il
pirogassificatore. Si tratta di rompere il legame perverso secondo il quale
in quell’area possono trovare posto solo impianti ad alto impatto sull’ambiente
e sulla salute.
Ci si è basati sulla documentazione dell’Arpa della
Provincia di Torino che è l’ente controllore e certificatore per conto del settore
bonifiche della Provincia. Si sono consultati anche i documenti in possesso del Comune
di Borgofranco.
In allegato trovate una scheda riassuntiva sia delle
produzioni che hanno riguardato l’area ex Novelis, sia della metodologia e
della procedura di bonifica.
Vogliamo riprendere qui le prime conclusioni a cui siamo
giunti e cioè che l’attività di bonifica del sito industriale è incompleta
per estensione e per qualità dell’intervento. Per estensione perché non
riguardato tutta l’area all’interno del sito e all’esterno del sito (vedasi
caso Quassolo). Per qualità perché anche dove è stata fatta o ha lasciato zone
non analizzate (vedasi caso Alkim) o ha lasciato sul posto gli inquinanti
(vedasi le zone ricoperte dal capping).
Al di là degli effetti di contaminazione che possono
produrre nell’ambiente gli inquinanti non eliminati, certamente tale parziale
intervento condiziona la possibilità di utilizzare tale area per altre
produzioni o per altre destinazioni. Anche sul piano dell’immagine del sito.
Riteniamo pertanto che la questione della bonifica dell’area
industriale sia tutt’altro che conclusa. Sappiamo anche che per riaprirla è
necessario uno sforzo coordinato di tutto il territorio e della proprietà sia
per cercare le risorse economiche, sia per progettare un futuro dell’area.
Questo tema è uno dei punti presenti nella proposta di piano
strategico del territorio avviato da otto Comuni (Andrate, Carema,Chiaverano,
Montalto Dora, Nomaglio, Quincinetto, Settimo Vittone,Tavagnasco) che noi condividiamo appieno e a cui cercheremo
di dare un contributo.
“recupero e rifunzionalizzazione dei siti industriali
dismessi: bonifica e riconversione che preveda nuove destinazioni ed attività produttive compatibili con
gli aspetti sopraccitati, escludendo tutti i metodi di trattamento dei rifiuti a caldo, non
compatibili e non coerenti con lo sviluppo sostenibile dei territori”
Il Comitato DBCR
Iscriviti a:
Post (Atom)